La linea metropolitana di Roma è prossima al collasso

Ignorati dall’azienda e schiaffeggiati dalla soluzione del concordato in bianco scelta dal Campidoglio, i fornitori hanno mantenuto la promessa, incrociando le braccia e obbligando Atac ad affrontare il peggiore degli scenari possibili. Mentre le prime stazioni cominciano a segnalare criticità, quello che attende i viaggiatori a un orizzonte temporale brevissimo sono tornelli chiusi, macchine emettitrici di biglietti fuori servizio, maglie della sicurezza allentate. La Mecstar (società che stampa i titoli di viaggio) interromperà tra pochi giorni le consegne; la Sipro, azienda che gestisce le Macchine emettitrici di biglietti (Meb), ha interrotto il caricamento di nuovi titoli e lo svuotamento del denaro cash depositato nelle apparecchiature; e il consorzio responsabile della manutenzione dei tornelli, che permette ad Atac di calcolare con precisione gli incassi, ha accorciato i tempi previsti per l’interruzione del servizio portando così l’azienda a perdere il controllo sui ricavi a breve. Le criticità si sommano e l’imperativo nella sala di controllo di Atac, che monitora il funzionamento delle stazioni della metropolitana di Roma, è mettere una pezza per evitare il peggio.

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